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la sforzesca

Oggi finalmente mi muovo (anche se solo virtualmente) dal mio appartamento e vi parlo di uno degli edifici più importanti nella zona, ma che purtroppo non è visitabile se non esternamente, la Sforzesca.

Questo edificio è stato fatto edificare da colui che ha cambiato il volto di Vigevano alla fine del XV secolo, Ludovico Maria Sforza. Come ho già avuto modo di dire in altri articoli, il Duca di Milano ha scelto questo borgo per realizzare la propria città ideale secondo i canoni rinascimentali, che in quegli anni avevano ormai preso piede (ad esempio Castiglione Olona, Urbino oppure Pienza). In quest’ottica si inserisce anche la realizzazione di questa struttura agricola, pensata come luogo per la sperimentazione di nuove tecniche o per l’introduzione di nuove colture.

La sua edificazione in realtà si pone prima degli interventi avvenuti in Castello o alla realizzazione della Piazza Ducale, infatti risulta essere il primo insediamento voluto da Ludovico il Moro in questo territorio (la cascina risulta conclusa entro il 1486). L’importanza di questo edificio non è tanto dal punto di vista architettonico (richiama nella struttura il tipico castello con torri angolari e finestre archiacute e fregi a dente di sega), anche se va assolutamente sottolineato il fatto che questo sarà poi il prototipo di tutte le cascine edificate successivamente in Lombardia: una struttura quadrata al cui centro si apre la corte chiusa su cui si affacciano le abitazioni, i depositi e le stalle per gli animali.

Leonardo, manoscritto H, c. 17v

La sua importanza, dicevo, sta nel fatto che questa è una vera e propria azienda agricola in cui vengono sperimentate nuove colture come il gelso (che permette l’allevamento del baco da seta e di conseguenza la produzione di questo filato prezioso) o la coltivazione del riso, grazie all’abbondanza di acque sorgive in questa zona. Leonardo da Vinci fece una serie di studi relativi all’irrigazione del territorio, la sua presenza è documentata più volte: nel Codice Leicester come pure nel Manoscritto H sono raffigurate le famose “scale d’acqua” che qui erano utilizzate per allagare le numerose marcite. Questi manufatti sono ancora presenti in loco, seppur ormai in stato di abbandono.

 

Alla Sforzesca finisce il lungo tragitto della Roggia Mora, fatta realizzare dal Ludovico stesso introno al 1488 con lo scopo principale di irrigare i campi intorno al fabbricato. Lungo il percorso del canale furono edificati numerosi mulini, tra cui anche il Mulino di Mora Bassa che ospita il Museo delle Macchine di Leonardo.

La storia dell’edificio è estremamente interessante, poiché Ludovico dona nel 1494 il bene alla moglie Beatrice d’Este e alla morte di lei (1497) passa ai domenicani di Santa Maria delle Grazie a Milano, che la tengono fino alla soppressione dell’Ordine voluta da Napoleone nel 1797. Nel 1803 viene acquistata dal Marchese Saporiti e la famiglia ne rimane proprietaria fino a pochi anni fa. Ora è di proprietà del Comune di Vigevano.

 

Purtroppo, sebbene abitata fino agli anni Ottanta del secolo scorso (la zia di mio marito vi ha vissuto fino al momento in cui è stata chiusa!), ora si trova in stato di grave abbandono e degrado. C’è sempre la speranza che prima o poi questo importante edificio torni ad essere fruibile, almeno in parte, ma la situazione precaria della struttura non premette al momento di fare previsioni. In ogni modo, se si ha tempo, ne consiglio una visita. Si torva a pochi chilometri da Vigevano, sulla strada verso Pavia (si può raggiungere facilmente anche in bicicletta perché vi è una pista ciclabile che costeggia la strada stessa).

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